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Beni culturali/ "Ribadiamole nostre richieste: non svendere i gioielli di famiglia"
14/07/2007

L'ordine del giorno accolto dal governo è un semplice contentino rispetto alle nostre richieste di non svendere "i gioielli di famiglia": un odg del genere è uno strumento assolutamente inefficace per tutelare l'inestimabile patrimonio storico, culturale e ambientale del nostro Paese dal rischio di essere messo in mano ai privati. Così ha commentato la senatrice mantovana dell'Ulivo, Anna Donati, il voto sul decreto Tremonti, il DL 63/2002, conclusosi ieri sera a Palazzo Madama.
"A nulla sono valse le critiche sollevate dalla Corte dei Conti che aveva già ribadito la pericolosità dell'intera operazione, evidenziando come in nessun Paese dell'OCSE vi sia un così radicale affidamento esterno dell'intera gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare dello Stato, come a nulla o quasi sono serviti i dissensi del sottosegretario Sgarbi o le parole dello stesso ministro all'Ambiente Matteoli. - ha dichiarato amareggiata la senatrice Anna Donati - Le nostre richieste sono state accantonate ed il governo ha blindato il provvedimento, per accogliere in corner un semplice ordine del giorno assolutamente inefficace."
" Infatti - ha spiegato la Donati, entrando nel merito - il provvedimento approvato prevede una intesa con il ministero dei Beni Culturali solo per l'individuazione dei beni storici e artistici da trasferire alla Patrimonio SpA, senza che il dicastero preposto possa dire una parola sulla gestione e sui criteri della cosiddetta valorizzazione; il trasferimento alla Patrimonio SpA dei beni demaniali, parte essenziale del nostro paesaggio, senza effettivo potere di veto da parte del Ministero dei Beni Culturali; il trasferimento alla Patrimonio SpA delle aree protette nazionali e dei siti di interesse comunitario senza alcun coinvolgimento del Ministero dell'Ambiente ;  lo scavalcamento di Regioni ed Enti locali in materia di trasferimenti dei beni territoriali; il mancato riconoscimento della prelazione a favore degli Enti pubblici sull'acquisto dei beni alienabili."
"E' sempre più chiaro che governo e maggioranza intendono procedere all'alienazione del patrimonio, compresi i beni storici, ambientali, artistici del demanio sia dello Stato che degli Enti locali, ma non è finita qui - ha assicurato la senatrice Donati - noi saremo fermi nel chiedere al governo un impegno concreto ed inequivocabile per salvaguardare il patrimonio della collettività dal rischio di svendita, già nell'imminente esame in Aula del Collegato Infrastrutture, calendarizzato al Senato per la prossima settimana."
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