Centrali/ "Governo respinga i progetti di Edipower ed Endesa"
03/08/2005
Ingiustificati sulla base del fabbisogno energetico nel mantovano, ma
con gravi e sicure ricadute sulla salute dei cittadini. I progetti di
potenziamento delle centrali di Sermide ed Ostiglia, presentati
rispettivamente da Edipower ed Endesa, comprometterebbero in modo
evidente la qualità dell'aria, e dell'ambiente: le misure di
mitigazione proposte risultano inefficaci e del tutto insufficienti.
Per questo il governo deve respingere i due progetti di ampliamento,
disattivare i gruppi già esistenti ad olio combustibile ed ascoltare il
motivato parere contrario ribadito recentemente dalla Provincia di
Mantova.
Con queste richieste la senatrice verde Anna Donati punta di nuovo il
dito contro i progetti di potenziamento delle centrali di
Sermide-Carbonara Po ed Ostiglia, e lo fa attraverso due distinte
interrogazioni indirizzate ai ministri dell'Ambiente e delle Attività
Produttive.
"Per entrambi i progetti il ministero dell'Ambiente aveva chiesto ad
Edipower e ad Endesa integrazioni e mitigazioni poiché gli Studi di
Impatto Ambientale, sia nel caso riguardante la centrale di
Sermide sia nel caso di Ostiglia, presentavano inaccettabili carenze e
lacune. Lo scorso giugno - ricostruisce la sen. Donati - la Provincia
di Mantova, che aveva precedentemente già bocciato i due progetti di
potenziamento ed il mantenimento delle sezioni ad olio combustibile, ha
istituito una Commissione di Valutazione tecnico-scientifico per
esaminare la documentazione integrativa fornita da Edipower ed Endesa.
Il risultato di questa più accurata ricognizione ha messo in luce
aspetti molto gravi e preoccupanti. Nel caso della centrale di Sermide,
il progetto - continua Donati - a fronte di un rendiconto
elettrico molto basso, non presenta misure di mitigazione credibili e
verificabili: la limitazione oraria non fornisce garanzie in termini di
efficienza, ma il pesante impatto ambientale, con un quadro emissivo
incompatibile con le normative vigenti, è purtroppo già sicuro.
L'uso delle sezioni 1 e 2 ad olio combustibile comporterebbe un
maggiore consumo idrico, con conseguente inquinamento termico del Po,
già coinvolto dalla crisi idrica, ed un più alto rischio di sversamenti
e dispersioni di olio combustibile nel fiume. L'intera area, ad alta
vocazione agricola di qualità, sarebbe compromessa in maniera
significativa con ricadute negative anche sul piano economico."
"Anche nel caso di Ostiglia - sottolinea Anna Donati - la
Commissione di Valutazione ha mosso rilevanti critiche: quasi il doppio
delle emissioni di azoto in atmosfera, anche zone di risanamento A,
rispetto ai limiti fissati dalla normativa regionale; l'impiego delle
acque del fiume, i rischi ambientali e sanitari .Vorrei ricordare che
le popolazioni interessate che già debbono sopportare un costo
ambientale molto elevato: infatti, nell'intero territorio provinciale
l'emissione pro-capite annua di ossidi di zolfo è 12 volte superiore a
quella media della regione Lombardia, e con 115 sforamenti annuali dei
limiti del PM 10, che le norme consentono invece fino a 35 volte. Se
tutti i progetti di potenziamento fossero approvati nel mantovano si
passerebbe in pochi anni da 2.840 MW ad oltre 5.000 MW di potenza
istallata: numeri pressochè raddoppiati, incompatibili con la
programmazione energetica regionale e immotivati sulla base di un
fabbisogno locale."
"Per questi motivi - conclude la senatrice verde - ho chiesto al
governo di respingere i progetti di potenziamento presentati da
Edipower ed Endesa, di disattivare le sezioni ad olio combustibile e di
tenere conto dei recenti pronunciamenti della Provincia di Mantova che
attraverso atti di Giunta ha nuovamente bocciato gli ampliamenti delle
centrali di Sermide ed Ostiglia."
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