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Centrali/"Nel mantovano serve una V.A.S., mai recepita in Italia. Ora, mio ricorso in Europa"
21/07/2005

"E' positiva l'iniziativa assunta dal sindaco di Mantova di aprire un tavolo di confronto, con un chiaro no al progetto Ecogen. Anche il ministero dell'Ambiente finalmente ha battuto un colpo, ma questo non basta. Il governo italiano continua infatti a non recepire la direttiva UE sulla Valutazione Ambientale Strategica e per questa violazione presento un ricorso alla Commissione europea, proprio sul caso delle centrali energetiche mantovane."
Lo ha dichiarato la senatrice Anna Donati (Verdi-Unione) che, insieme all'on. Monica Frassoni (presidente del gruppo dei Verdi al parlamento europeo), ha predisposto un ricorso alla D.G. Ambiente della Commissione UE chiedendo l'avvio della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato recepimento della direttiva 2001/42/CE sulla VAS, valutazione che sarebbe opportuno applicare urgentemente al programma di potenziamento ed ampliamento delle centrali energetiche nel mantovano.
"Ho molto apprezzato la decisione del sindaco Brioni, approvata dal Consiglio comunale, di aprire un tavolo di confronto allargato per sostenere la soluzione consortile che, insieme ai Verdi mantovani, ho sempre appoggiato quale alternativa utile per evitare il progetto di centrale di Ecogen. Il fatto che il Ministero abbia chiesto  alla Provincia di Mantova di sospendere l'autorizzazione ad Ecogen è un primo segnale positivo, ma decisamente non sufficiente per il territorio mantovano, interessato da progetti di nuove centrali e numerosi piani di potenziamento di impianti già esistenti."
"I progetti - ha ricostruito Donati - riguardano in particolare: la realizzazione della nuova centrale Enipower a turbogas (780 MW) a Mantova, già autorizzata; la centrale a ciclo combinato Ecogen (290 MW), in attesa di autorizzazione;  il potenziamento della centrale di Sermide-Carbonara Po (1240 MW), convertita recentemente a ciclo combinato con la proposta di 780 MW aggiuntivi ad olio combustibile; il potenziamento della centrale di Ostiglia anch'essa convertita a turbogas, con la proposta di incrementare l'impianto di ulteriori 780 MW a ciclo combinato. Se tutti questi interventi fossero autorizzati, ed entrassero in esercizio, comporterebbero un aumento di potenza installata dagli attuali 2.846 MW a 5.021 MW, un incremento  - ha sottolineato la senatrice - che non ha alcun legame con la domanda di energia sul territorio provinciale. Addirittura la provincia di Mantova  arriverebbe a produrre circa la metà dell'intero fabbisogno energetico regionale al 2010."
"Una miriade di progetti senza alcuna ragion d'essere, neppure previsti nel Piano Energetico Regionale, e che dovrebbero essere esaminati congiuntamente per avere una valutazione dell'impatto complessivo sul territorio, sulla salute dei cittadini e sull'ambiente naturale. Ed è proprio su questo punto che il ministero dell'Ambiente è gravemente latitante - ha spiegato Anna Donati - l'obbligo comunitario di effettuare la VAS su piani e programmi doveva essere recepito dal nostro ordinamento esattamente un anno fa (21 luglio 2004, termine fissato dalla direttiva 2001/42/CE)."
"Queste buone ragioni mi hanno spinto a presentare un dettagliato ricorso alla Commissione Ue sul caso delle centrali mantovane per avviare una procedura di infrazione, l'ennesima incassata dal governo Berlusconi in questi anni, per il mancato recepimento della normativa comunitaria in materia di valutazione ambientale strategica. Nel mantovano - ha concluso l'esponente dei Verdi - il governo Italiano dovrebbe applicare con urgenza una VAS per misurare congiuntamente gli effetti complessivi sulla salute dei cittadini e sull'ambiente."
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