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Wella, delusi sindacati e cooperativa dopo l?incontro con l?azienda
11/02/2006

CASTIGLIONE. La risposta dell'azienda non è stata delle più incoraggianti, ma loro non gettano la spugna, anzi. I promotori della costituenda cooperativa di lavoratori Wella, che potrebbe diventare realtà, se si realizzeranno le condizioni per farla decollare e se non matureranno altre alternative, continuano a lavorare al progetto. L'incontro del 24 gennaio con Wella Italia, infatti, non ha prodotto i risultati sperati: «Il milione e 400 mila pezzi che l'azienda ci ha offerto come fornitura - spiega Fulvio Bonali, uno dei promotori della cooperativa ed attuale direttore di produzione - si traducono grosso modo nell'impiego per circa due mesi di tre persone e di una macchina per la produzione». Al momento l'azienda non ha modificato l'offerta, pur dando la disponibilità a cedere in uso lo stabilimento e a discutere di eventuali incentivi economici alla cooperativa per l'acquisto dei macchinari. Sugli incentivi, per-, non c'è stato nessun approfondimento, perché i promotori vogliono prima capire con quali gambe potrà camminare la cooperativa: «Dopo l'incontro con Wella, si è aperta per noi una fase di intenso lavoro - sottolinea Bonali - con numerosi incontri con aziende del settore. L'obiettivo è trovare tutto quanto è disponibile sul mercato. un passaggio delicato, perché ci presentiamo ai potenziali clienti con quel che abbiamo in mano. Sul mercato esistono buone possibilità e c'è interesse per la cooperativa, ma bisogna vedere cosa si riesce a concretizzare, tutto dipende dalla quantità di lavoro che riusciremo a raccogliere». Un percorso non certo facile, finalizzato ad avere pronta un'alternativa alla chiusura, se la trattativa in corso fra Wella e un pool di imprenditori per la cessione dello stabilimento dovesse chiudersi con un nulla di fatto.  E subito si è levato un coro di critica nei confronti dell'azienda. La senatrice dei Verdi Anna Donati è preoccupata dell'apertura della procedura di mobilità e dalla mancanza di proposte da parte della Wella, anche dopo l'incontro con i sindacati. Anche la richiesta di cassa integrazione «ha una sua logica soltanto se è inserita all'interno di una prospettiva futura per i lavoratori, che al momento non esiste. L'azienda continua ad essere fortemente latitante». Anche la deputata del Pdci Gabriella Postone si schiera apertamente con i lavoratori, «che non possono essere messi sull'altare sacrificale», mentre il segretario dei Ds Marco Carra critica apertamente l'intervento del ministro Maroni che «si disinteressa totalmente di tutte quelle famiglie che, incidentalmente invischiate in queste strategie, rimangono senza un sostegno economico e in preda all'incertezza sul loro futuro. Marilena Russo 

Da: "La Gazzetta di Mantova"
Rubrica: Provincia
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