Interrogazione su Broni-Pavia-Mortara

Interrogazione a risposta scritta
Atto n. 4-01946

Pubblicato il 15 maggio 2007
Seduta n. 152

DONATI, RIPAMONTI, SILVESTRI - Ai Ministri delle infrastrutture, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dei trasporti -
Premesso che:
l'autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara è un'autostrada che interessa il territorio della regione Lombardia, per 23 chilometri, e della regione Piemonte, per 16 chilometri, che rientra nella categoria "A" delle autostrade in ambito extraurbano, con soluzione base a 2+2 corsie di marcia, banchine e spartitraffico, per una sezione complessiva di 25,00 metri;
il progetto interessa il Parco della Valle Lombarda del Ticino, patrimonio mondiale dell'UNESCO, oltre a quattro SIC e tre ZPS, 4 riserve regionali, tre garzaie (definite dalla Regione monumento naturale), e s'inserisce in un territorio prevalentemente agricolo caratterizzato dalle grandi estensioni delle risaie della Lomellina, con contesti ambientali fortemente connotati per la permanenza dei caratteri storici agricoli e da un reticolo viario e irriguo storico costituito dal corso del fiume Po e dal sistema idrico di fiumi e torrenti (fiume Sesia, torrenti Terdoppio e Agogna) che hanno come recapito finale lo stesso Po;
considerato che:
l'autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara, quale nuovo corridoio alternativo alla A4, è stata inserita tra le opere viabilistiche prioritarie della Regione Lombardia, le "autostraderegionali", unitamente alla Cremona-Mantova ed all'interconnessione Pedemontana-BreBeMi (deliberazione della Giunta regionale n. VII/9865 del 19 luglio 2002) in relazione alla legge regionale 9/2001 "Programmazione e sviluppo della rete viaria di interesse regionale";
il Comitato promotore della tratta autostradale regionale Broni-Pavia-Mortara, costituito su iniziativa della Provincia di Pavia, ha fatto predisporre uno studio di fattibilità, trasmesso alla Regione Lombardia il 10 giugno 2005 a seguito del quale la Regione Lombardia ha conferito il ruolo di concedente dell'autostrada regionale alla società Infrastrutture Lombarde con il compito di verificare lo studio e confermarne la rispondenza ai criteri indicati nell'art. 3 del Regolamento regionale 8 luglio 2002, n. 4 (Regolamento regionale 4/2002), relativo alle "Procedure di concessione delle autostrade regionali" e alla legge regionale 9/2001;
la Regione Lombardia con delibera n° VIII/001789 del 25 gennaio 2006 ha successivamente approvato lo studio e conferito ad Infrastrutture lombarde il mandato di procedere all'individuazione del soggetto promotore individuato, a seguito di gara, nella società SA.Bro.M. S.p.A. incaricata di redigere la progettazione preliminare dell'autostrada regionale per il tratto Broni-Mortara interno alla Regione Lombardia; inoltre il promotore ha sviluppato il progetto preliminare anche per il tratto piemontese di completamento con il raccordo A26/4 (da Mortara a Stroppiana);
la Regione Lombardia ha indetto la Conferenza di servizi ed approvato il progetto preliminare dell'autostrada nel febbraio 2007, nonostante l'opposizione dei Comuni di Cava Manara, Pinarolo Po, San Martino Siccomario, Sommo, Alagna;
a seguito di una segnalazione del WWF Italia del 16 novembre 2006 il direttore generale della Direzione salvaguardia ambientale del Ministero dell'ambiente ha inviato il 18 dicembre 2006 una lettera al Presidente della Giunta regionale della Lombardia, alla Regione Piemonte, al Ministero delle infrastrutture, all'ANAS e all'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici in cui:
1. rileva come la procedura seguita per la Broni-Pavia-Mortara dalla Regione Lombardia sia in contrasto con la stessa normativa regionale in quanto l'autostrada non si sviluppa nel solo territorio regionale, ma riguarda il territorio di due regioni, chiedendo su quest'ultimo aspetto anche alla Regione Piemonte chiarimenti;
2. informa tutte le amministrazioni che il Ministero ha posto un quesito al proprio Ufficio legislativo sulla legittimità della legge regionale 9/2001, ritenendo che la legge citata sia palesemente in contrasto con le norme nazionali e comunitarie;
il Direttore generale della Salvaguardia ambientale del Ministero dell'ambiente nella lettera citata del 18 dicembre 2006 ha chiesto inoltre specificamente ad ANAS e al Ministero delle infrastrutture e all'autorità sui lavori pubblici se possano essere svolte autonomamente dalla Regione Lombardia le procedure di assegnazione delle concessioni autostradali e di definizione dei pedaggi;
considerato, infine, che:
uno studio critico elaborato dalla società Polinomia in collaborazione con il WWF, basato su modelli e simulazioni multimodali del sistema di trasporto, ha evidenziato:
i flussi attratti dal nuovo collegamento risultano decisamente modesti, variando (all'orizzonte 2001) tra i 3.800 ed i 7.300 veicoli/giorno, a seconda della tratta presa in esame. Tali livelli di traffico rappresentano un tasso di utilizzo medio giornaliero della capacità stradale inferiore al 10%. Al 2021, con un incremento medio annuo del traffico del 4.6%, si potranno raggiungere i 14.600 veicoli/giorno (quando una nuova opera autostradale è giustificata nel momento in cui si hanno flussi di 70.000-80.000 autoveicoli al giorno);
questi risultati assolutamente mediocri si potranno raggiungere, però, solo in assenza di interventi futuri di potenziamento delle reti autostradali che circondano i capoluoghi di Milano e Pavia (quali la quarta corsia nella tratte Novara-Milano e Milano-Bergamo, la realizzazione della tangenziale ovest esterna di Milano e/o del raccordo Buffalora-Abbiategrasso-Cusago, la Pedemontana Lombarda e la Bre-Be-Mi);
assumendo una vita utile pari a 30 anni, ed un tasso di attualizzazione pari al 5,50% l'anno, e tenendo conto che il costo totale attualizzato dell'opera (comprensivo delle somme non quantificate e dei costi forfetari di esercizio e di manutenzione ordinaria) è attorno a 1,3 miliardi di euro, e assumendo come data di entrata in esercizio il 2011, risulta che il cash flow annuale e cumulato è del tutto insufficiente ad assicurare l'autofinanziamento dell'opera (con un Valore Attualizzato Netto-VAN pari a -920 milioni di euro) e che nei primi 8-10 di esercizio i ricavi risultano persino inferiori ai costi correnti (esercizio e manutenzione), con un conseguente mantenimento di un flusso di cassa negativi sino al 2018;
la realizzazione dell'intervento risulta dunque possibile (in assenza degli altri interventi sopra descritti) soltanto a fronte di un contributo a fondo perduto da parte dello Stato pari a circa l'85-90% del costo complessivo, pari ad oltre 800 milioni di euro;
la realizzazione di nuove autostrade o tratte autostradali secondo il comma 2 dell'articolo 21 della legge 340/2000 sono consentite "a condizione che siano inserite nelle scelte prioritarie del Piano generale dei trasporti", mentre l'autostrada Broni/Stradella-Pavia-Mortara non risulta inserita nel Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) o nel Programma delle opere strategiche della legge obiettivo,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo ritengano che l'autostrada in questione che interessa due regioni, la Lombardia e il Piemonte, sia contrasto con la legge 340/2000 e al tempo stesso sia in contrasto con la stessa normativa legge regionale 9/2001 della Lombardia, come evidenziato dal Ministero dell'ambiente;
se ritengano, con riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 377/1988, in relazione alle caratteristiche della autostrada, che nel caso in questione si debba applicare la Valutazione di impatto ambientale statale;
se ritengano di porre la questione di legittimità della legge regionale 9/2001 per gli aspetti relativi all'approvazione dei progetti, alle competenze delle amministrazioni comunali, all'individuazione di autostrade, alla determinazione di concessioni, alla definizione di pedaggi e, infine, all'assoggettamento a procedure di VIA.

 


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