Wella, delusi sindacati e cooperativa dopo l?incontro con l?azienda
CASTIGLIONE. La risposta dell'azienda non è stata delle più
incoraggianti, ma loro non gettano la spugna, anzi. I promotori della
costituenda cooperativa di lavoratori Wella, che potrebbe diventare
realtà, se si realizzeranno le condizioni per farla decollare e se non
matureranno altre alternative, continuano a lavorare al progetto.
L'incontro del 24 gennaio con Wella Italia, infatti, non ha prodotto i
risultati sperati: «Il milione e 400 mila pezzi che l'azienda ci ha
offerto come fornitura - spiega Fulvio Bonali, uno dei promotori della
cooperativa ed attuale direttore di produzione - si traducono grosso
modo nell'impiego per circa due mesi di tre persone e di una macchina
per la produzione». Al momento l'azienda non ha modificato l'offerta,
pur dando la disponibilità a cedere in uso lo stabilimento e a
discutere di eventuali incentivi economici alla cooperativa per
l'acquisto dei macchinari. Sugli incentivi, per-, non c'è stato nessun
approfondimento, perché i promotori vogliono prima capire con quali
gambe potrà camminare la cooperativa: «Dopo l'incontro con Wella, si è
aperta per noi una fase di intenso lavoro - sottolinea Bonali - con
numerosi incontri con aziende del settore. L'obiettivo è trovare tutto
quanto è disponibile sul mercato. un passaggio delicato, perché ci
presentiamo ai potenziali clienti con quel che abbiamo in mano. Sul
mercato esistono buone possibilità e c'è interesse per la cooperativa,
ma bisogna vedere cosa si riesce a concretizzare, tutto dipende dalla
quantità di lavoro che riusciremo a raccogliere». Un percorso non certo
facile, finalizzato ad avere pronta un'alternativa alla chiusura, se la
trattativa in corso fra Wella e un pool di imprenditori per la cessione
dello stabilimento dovesse chiudersi con un nulla di fatto. E
subito si è levato un coro di critica nei confronti dell'azienda. La
senatrice dei Verdi Anna Donati è preoccupata dell'apertura della
procedura di mobilità e dalla mancanza di proposte da parte della
Wella, anche dopo l'incontro con i sindacati. Anche la richiesta di
cassa integrazione «ha una sua logica soltanto se è inserita
all'interno di una prospettiva futura per i lavoratori, che al momento
non esiste. L'azienda continua ad essere fortemente latitante». Anche
la deputata del Pdci Gabriella Postone si schiera apertamente con i
lavoratori, «che non possono essere messi sull'altare sacrificale»,
mentre il segretario dei Ds Marco Carra critica apertamente
l'intervento del ministro Maroni che «si disinteressa totalmente di
tutte quelle famiglie che, incidentalmente invischiate in queste
strategie, rimangono senza un sostegno economico e in preda
all'incertezza sul loro futuro. Marilena Russo
Da: "La Gazzetta di Mantova"
Rubrica: Provincia
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