Interrogazione su variante SS 67

Interrogazione a risposta scritta
Atto n. 4-02295

Pubblicato il 3 luglio 2007
Seduta n. 181

DONATI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:

la Valdisieve (in provincia di Firenze), zona prevalentemente agricola, in area a pericolosità idraulica elevata, presenta un paesaggio tra i più tipici e meglio conservati del territorio toscano a est di Firenze;

la Valdisieve è inoltre caratterizzata da numerose aziende agricole che producono vini pregiati, doc-docg, denominazione Chianti Rufina, e un ottimo olio di oliva, igp-biologico e da testimonianze archeologiche (con il ritrovamento di numerosi oggetti del periodo etrusco e romano), e storiche come il “Monte Giovi” (una delle sedi operative della “Resistenza”);

la valle è interessata da progetti che mettono a rischio i valori paesaggistici, produttivi e storici quali:

l’inceneritore, che sarà costruito intorno all’attuale in vicinanza (meno di 50 metri) al fiume Sieve e che tratterà circa 70.000 t/anno di rifiuti al posto delle 9.000 t/anno di rifiuti di oggi;

la Variante alla Statale 67, in capo all’Anas, che interessa tutto il corso del fiume Sieve fino a Dicomano e oltre, nata per l’esigenza di collegare la Toscana alla Romagna attraverso il Passo del Muraglione e funzionale al nuovo inceneritore;

considerato che:

la Variante alla statale 67 ha un tracciato di 13 chilometri, con quattro ponti, otto rotonde, sovrappassi ferroviari, 2 tunnel di circa un chilometro, lungo il fiume Sieve e riguarda: aree nell’elenco delle “Zone di Protezione” del “Piano faunistico” della Provincia di Firenze; aree a pericolosità idraulica e geologica elevata e molto elevata; la cassa di espansione di tipo B, in località Scopeti, prevista dal Piano di stralcio per la Riduzione del rischio idraulico; aree per il contenimento del rischio idraulico e aree golenali; zone ad “emergenza vegetazionale, floristica, faunistica e di areale" (Tav. 4 del P.S. del Comune di Pontassieve); la previsione di una galleria artificiale di circa 1 chilometri in area a pericolosità geologica elevata e molto elevata, classe sismica II; aree sensibili già vulnerate da fenomeni di esondazione e soggette a rischio idraulico (di cui all’art. 3 delle N.A. del PTCP); aree per il contenimento del rischio idraulico (art. 4 delle N.A. del PTCP); “aree fragili “da sottoporre a programma di paesaggio (di cui all’art. 11 delle N.A. del PTCP), aree di protezione paesistica e/o storico-ambientale (di cui all’art. 12 delle N.A. del PTCP);

la Direzione “Tutela ambientale” PO. VIA. AIA: ARIA e Acustica ambientale ha attivato la procedura di verifica di cui all’art. 11 della legge regionale 79/98 su richiesta della “Direzione viabilità” effettuata in data 16 novembre 2006.

nell’ambito della procedura di verifica l’Autorità di bacino del fiume Arno ha emesso “parere negativo”, la “Comunità Montana Montagna Fiorentina” ha espresso 82 osservazioni, l’Arpat ha espresso 28 richieste, la stessa Provincia ha fatto richiesta di 85 integrazioni e ha manifestato la necessità di effettuare una variante al PTCP;

il progetto presentato presenta lacune e inadeguatezze negli studi e apparti tecnici, le associazioni locali e i cittadini hanno chiesto con comunicazioni in diverse sedi istituzionali nazionali e locali il ricorso alla procedura di VIA, oltre alla valutazione di alternative di localizzazione del tracciato in progetto, come richiesto anche dall’ARPAT, e dell’opzione “zero”, come avvenuto nel versante romagnolo degli Appenini;

in data 15 dicembre 2006 la Direzione “ Tutela ambientale” - P.O. V.I.A, A.I.A, ARIA e Acustica Ambientale, nonostante i riscontri negativi da parte di numerosi enti, la sensibilità dell’area interessata dal progetto e le carenze dello stesso progetto, ha espresso al proponente solo la necessità di una “richiesta di integrazioni” del progetto e degli studi allegati con ben 85 prescrizioni,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario che nel caso specifico si debba procedere con la Valutazione di impatto ambientale, alla luce dei valori paesaggistici, ambientali, storici ed archeologici e produttivi dell’area interessata dal progetto, e quindi se intendano attivarsi in tal senso nei confronti della Provincia;

se si intenda procedere con iniziative volte ad ottenere maggiore omogeneità nelle procedure di verifica applicate dalle diverse Regioni, con particolare riferimento alla necessaria coerenza per i diversi parametri da utilizzare nella valutazione degli impatti ed una migliore definizione dei casi in cui ricorrere alla Valutazione di impatto ambientale.
 


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