"I cittadini mantovani hanno già pagato costi ambientali e
sanitari molto alti. Ora, autorizzare l'uso dell'olio combustibile
esporrebbe le stesse popolazioni ad ulteriori rischi, decisamente
troppo elevati. Quindi il governo esoneri dal decreto le
centrali nel mantovano; tenga conto dei pareri contrari delle
Istituzioni lombarde; promuova comportamenti volti ad efficienza e
risparmio energetico per contrastare l'emergenza ed assicuri, infine,
investimenti concreti per fonti alternative e pulite." Lo chiede la
senatrice Anna Donati (Verdi) con un' interrogazione urgente rivolta ai
ministri delle Attività produttive, Ambiente e Salute.
"Il
governo con il decreto legge n. 19 del 25 gennaio 2006 ha previsto la
possibilità per il ministro delle Attività produttive, di concerto con
i ministri dell'Ambiente e Salute, di autorizzare una deroga temporanea
al rispetto dei limiti di emissione in atmosfera, consentendo a singoli
impianti l'esercizio ad olio combustibile. Questa deroga, in pieno
contrasto con il protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra,
consentirà di riaprire centrali elettriche obsolete ed altamente
inquinanti, chiuse per legge nell'ultimo biennio e sostituite dal gas.
Nel territorio mantovano - spiega la senatrice - il decreto Scajola
interessa la centrale di Ostiglia, il cui funzionamento ad olio
combustibile è già stato autorizzato e, dopo la sperimentazione in
corso, potrebbe avviare l'impiego costante di nafta fino al 31 marzo.
Ma il provvedimento potrebbe interessare anche la centrale di Sermide
poiché, nonostante la trasformazione a turbogas, sono stati mantenuti 2
gruppi che possono funzionare ad olio combustibile producendo 640 MW, e
che debbono essere smantellati come previsto dalla legge. E' bene
ricordare, poi, che per entrambi gli impianti sono ancora in corso due
procedure di valutazione di impatto per ulteriori richieste di
potenziamento (780 MW per la centrale di Ostiglia ed i due gruppi ad
olio combustibile di Sermide): l'accensione in nome dell'emergenza e
senza aver superato la valutazione ambientale, sarebbe un fatto molto
grave".
"Le istituzioni lombarde - continua Donati - si sono
dichiarate contrarie al decreto: il presidente della Regione ha
annunciato un ricorso Tar per bloccare l'uso dell'olio combustibile se
il decreto non sarà modificato; la Provincia di Mantova ha espresso
parere negativo sull'utilizzo dell'olio combustibile annunciando
anch'essa un ricorso e l'assessore all'Ambiente ha chiesto ad Arpa,
Asl, Regione e Prefetto l'attivazione di un controllo capillare degli
inquinanti prodotti dalle centrali di Sermide e Ostiglia e delle
condizioni sanitarie dei cittadini che vivono sull'area circostante".
"A
fronte di queste ragioni - conclude Donati - ho chiesto ai ministri
competenti di esonerare le centrali mantovane dal decreto per evitare
il peggioramento della qualità dell'aria dovuto all'esercizio dell'olio
combustibile e di ascoltare i pareri delle Istituzioni lombarde, nonché
di subordinare qualsiasi decisione ad una accurata valutazione
dell'impatto sulla salute dei cittadini. Infine, ho sollecitato azioni,
coerenti con il protocollo di Kyoto, per promuovere comportamenti volti
all'efficienza ed il risparmio energetico e l'avvio di provvedimenti e
risorse capaci di incrementare la quota di energie rinnovabili in
Italia che, ancora oggi, produce quote irrisorie di energia pulita
rispetto a tutti gli altri paesi europei".