Tibre, ambientalisti contro la maxi cava
GOITO (Mantova). Quasi 6 milioni di metri cubi di pregiata ghiaia da
estrarre sbancando 2 milioni e mezzo di metri quadri. Sono i numeri del
polo estrattivo previsto a servizio dell'autostrada Tirreno-Brennero
(Tibre) in località Costa della Signora, fra Goito e Volta Mantovana.
Contro questa ipotesi, dopo il no della Provincia, si schierano subito
Verdi, Pdci e Rifondazione.
L'area estrattiva fornirà oltre metà della quantità di ghiaia
necessaria per l'intero tratto di 85 km da Nogarole Rocca (Vr) a
Fontevivo (Pr). Non solo, secondo i calcoli della Provincia, che ha
espresso parere negativo al progetto definitivo del Tibre (che oggi
sarà al vaglio della Conferenza servizi), metà degli inerti di pregio
sarano utilizzati per usi impropri, al posto di materiale non pregiato
«con un evidente spreco di risorse non rinnovabili». Tra l'altro il
polo estrattivo non è compreso nell'attuale piano cave provinciale.
«E' quanto sosteniamo da tempo - spiega la senatrice dei Verdi
Anna Donati -. La legge obiettivo travalica e schiaccia gli interessi
locali. Non solo si depaupera il territorio irreparabilmente, ma con un
colpo di mano il Cipe a Roma può imporre di cavare a Goito o Volta
senza che i mantovani si possano opporre. E' gravissimo spendere 1,8
miliardi d'euro per quest'opera senza dare risposte ai veri problemi
del traffico. Se la Provincia non verrà ascoltata, mi auguro faccia
ricorso alla magistratura». Sullo stesso tenore il Pdci che con il
leader provinciale Monica Perugini spiega: «Il territorio sarà
devastato. Ed è assurdo questo depauperamento delle colline moreniche,
zona di pregio del Mantovano che avviene in uno strano silenzio, anche
del centro sinistra. Per esempio per un ponte sul Mincio che sarà alto
90 metri, o per la Costa della Signora. Ci attiveremo perché cresca la
mobilitazione».
Appello alla mobilitazione anche da Matteo Gaddi, responsabile
provinciale ambiente di Rifondazione Comunista: «Daremo battaglia a
tutto campo - dice - per contrastare Tibre e Mantova-Cremona. Non
escludiamo nessuno strumento, compreso il ricorso alla giustizia
ordinaria per contrastare il frutto di una legge, quella voluta dal
ministro Lunardi, che disconosce ed anzi travalica il ruolo delle
autonomie locali nei processi decisionali». Rifondazione elaborerà un
documento congiunto delle 4 province interessate dal tracciato (Parma,
Cremona, Mantova e Verona) e presenterà osservazioni al Ministero delle
infrastrutture, alle Regioni ed alle Province competenti. Intanto oggi
a Roma s'insedia nel pomeriggio la conferenza di servizi con i circa
200 enti toccati dal Tibre. La conclusione è prevista ad inizi
novembre.
Articolo di Francesco Romani
Tratto da: Gazzetta di Mantova
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