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Cemento selvaggio in Veneto - Intervista ad Anna Donati
10/04/2008

Anna Donati candidata di Sinistra Arcobaleno: "Serve l'ambientalismo del fare bene. In Veneto dalla destra solo slogan"
 
 
Cieli grigi e clima politicamente molto difficile: “Una cappa” pesa sul Veneto secondo la Verde Anna Donati, qui candidata al Senato per la Sinistra Arcobaleno. “C’è un vento di centro destra spaventoso, Pdl, Lega, Galan sono molto forti – spiega la senatrice – e questo lo rivelano anche i temi posti dai cittadini”. La gente che incontra nei mercati, nei locali, dà generalmente un giudizio negativo sulla politica, la “casta”, e i problemi più tirati in ballo sono l’immigrazione e le pensioni minime. “L’impressione è che si viva molto di slogan, e molto di paura: l’atteggiamento è preoccupante – afferma Donati -, l’intolleranza è diffusa, sul piano culturale prima che politico. Gli immigrati ci sono, ma non sono integrati. Si vuole che lavorino, che siano regolari e non abbiano alcun diritto”.

Questi i “toni complessi” di una campagna elettorale che la senatrice rivolge soprattutto agli ambientalisti, ai comitati di cittadini, alle associazioni: “spiego perché i Verdi non si sono presentati da soli e hanno intrapreso questa avventura nella Sinistra Arcobaleno. Il primo argomento è la frammentazione politica, che ha stancato tutti, da cui il pregio della Sinistra Arcobaleno che ha messo insieme quattro forze politiche e ha un’immagine unitaria e attraente. Il secondo consiste nei quattro pilastri – ambiente, pace e disarmo, diritti, lavoro e precariato – su cui le quattro forze politiche, pur avendo storie diverse, hanno un lavoro in comune fatto in parlamento.

Non si tratta insomma di un’invenzione elettorale per superare lo sbarramento, mentre nel Pd – prosegue Donati – con Binetti e Bonino, l’operaio della Thyssen e Calearo, Realacci e Di Pietro, è presente ogni cosa e il suo opposto. Molti pongono il problema della rapidità del progetto, considerata in Veneto un limite al progetto stesso: la mia risposta è che il precipitare della crisi politica ha costretto all’accelerazione, senza quell’allargamento di contenuti e apertura a volti nuovi che era auspicabile”.

Nel merito dei problemi il lavoro da fare è enorme, densa com’è questa regione di progetti sbagliati e sviluppo industriale insostenibile. Anna Donati cita Porto Tolle  e la centrale da riconvertire a carbone, l’autodromo del Veneto a sud di Verona, gli inceneritori, la nuova città, “una sorta di Mestre 2”, che dovrebbe sorgere a ridosso dell’aeroporto di Venezia, 750 mila metri cubi di residenziale, commerciale, casinò e quant’altro. “Per le autostrade c’è una lista di progetti che pendono. Qua il Pdl è la quintessenza della devastazione ambientale, che oltretutto è rivendicata. Una situazione simile al Veneto c’é solo in Sicilia con l’abusivismo: qui la distruzione del territorio è analoga, senza l’abusivismo.

“La gente è molto preoccupata di questa aggressione alle ultime aree verdi, e noi spieghiamo che il vero voto utile, per l’ambientalismo del “fare bene”, è quello alla Sinistra Arcobaleno. Certo, ci sono difficoltà – afferma Anna Donati, che  confronta la situazione con quella del 2006 -: allora venivamo da un’esperienza di opposizione. Ora, dopo due anni di governo, troviamo tanti cittadini preoccupati e delusi per quel che non abbiamo ottenuto. Nel 2006 sentivo molto vicini comitati e associazioni ambientaliste, oggi speriamo di averli convinti a trasformare rabbia e preoccupazione in sostegno alle nostre proposte alternative, alle nostre battaglie”.
 

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